Arte e Cultura

I due paesi hanno conservato il loro carattere rurale e, anche se qualche scorcio è deturpato dall'opera dei "novatori edilizi", all'occhio del visitatore si offrono interessanti esempi di architettura spontanea tipica della pianura friulana, con i portali sul fronte strada e le case a corte.

Di semplice fattura, con facciata a capanna, timpanata, percorsa a metà da un cornicione orizzontale sopra il quale è impostato un doppio lunettone cieco (ricordo dei lavori effettuati nel XIX secolo per ammodernare l'edificio), la Parrocchiale di Chiopris conserva qualche opera meritevole di essere salvata dall'oblio.

L'altare maggiore, del 1696, è del goriziano Leonardo Pacassi, e porta sopra il tabernacolo un ciborio di Pietro Tonini di Udine (1845); ai lati, le statue dei Ss. Sebastiano e Rocco che, sia per il materiale adoperato (pietra grigia), sia per l'eccessiva robustezza dell'impianto, non paiono di mano del Pacassi. L'altare contiene una pala nella quale è raffigurato S. Michele Arcangelo che sconfigge il demonio: è opera "modesta ma impegnativa", come è stata giudicata, firmata dal pittore francese (ma abitante a Palmanova) Pietro Bainville (1674-ca. 1749).

Alla stessa mano pare appartenere la pala d'altare con i Ss. Nicola e Antonio abate; piacevole e interessante, anche per qualche particolarità iconografica, la pala del Rosario, con i quindici Misteri dipinti a far da corona alla Vergine tra nubi adorata da S. Chiara e da S. Domenico. A mano modesta appartiene il dipinto con i Santi Francesco, Lorenzo, Bellino (secolo XVIII). Gli affreschi sono di Giulio Justulin, 1911.

Infine due quadretti tipo ex voto dell'udinese Valentino Marani, pittore e restauratore, raffiguranti S. Francesco Saverio e S. Nothburga di Eben, dipinto quest'ultimo dall'iconografia inconsueta. La leggenda dice che la Santa, cuoca di un nobile, donava ai poveri quanto avanzava dalla mensa dei signori. Si mise al servizio di un contadino con l'accordo di lasciare il lavoro servile al sabato all'ora dei vespri. Una vigilia, in tempo di mietitura, il contadino insisteva perché Noihburga continuasse il lavoro, ma la Santa invocato Dio come arbitro, gettò in aria la falce che rimase sospesa confondendo così il contadino.

A Viscone la Chiesa di S. Zenone, che deve la sua attuale struttura alla risistemazione del 1861-65, ha un altare maggiore dello scultore gradiscano G. B. Novelli (1879-1965), con la statua di S. Giovanni Nepomuceno del 1765 e di S. Zenone del 1890-91. Nel soffitto dell'abside, decorazione (Dottori della Chiesa) di Giulio Justulin di Cavenzano (inizio XX secolo); nel soffitto della navata, bell'affresco di Lorenzo Bianchini (1870 circa), raffigurante la Madonna Immacolata adorata dai Santi Antonio abate, Zenone, Giovanni Battista e Giovanni Nepomuceno; Eterno Padre e angeli chiudono la composizione.

Nella chiesetta di S. Maria di Strada pregevoli stucchi barocchi di scuola veneziana.