Storia
La prima attestazione storica del nome di Chiopris risale all'anno 1230; il toponimo parrebbe derivare dal personale germanico "Teuprecht" o "Teopricht" e, probabilmente, il primo insediamento è di epoca longobarda; la chiesa parrocchiale, infatti, dedicata a San Mighele Arcangelo, figura di santo cara a quel popolo di guerrieri, ed alcuni toponimi depongono a favore di questa ipotesi.
Del periodo medievale sappiamo dal "Tesaurus Ecclesiae Aquilejensis" che il conte d'Arcano, appartenente ad una delle più illustri casate friulane ma di origine bavarese, ricevette in feudo dal Patriarca d'Aquileia un manso, cioè 25 campi, nella Villa di "Teupris" ovvero Chiopris. Attorno alla chiesa, che pare di risalire a prima del Trecento, si sarebbe raccolto il primo nucleo della popolazione e propriamente nella "Zenta", cioè il borgo fortificato.
Chiopris ebbe una parte importante nella "Guerra di Gradisca", giacchè attorno alla "Zenta" il generale arciducale Marades condusse un'aspra quanto vana battaglia contro le cernide friulane che la difendevano.
Per Viscone, o più correttamente, Viscon di Torre le notizie sono più scarne: viene nominato per la prima volta in un documento dell'anno 1020 dove si parla di una "villa que vocatur Viscon"; il nome è sicuramente di origine slava anche se permangono ancora dubbi sull'etimologia. L'abitato è sorto nei pressi di un'importante via di comunicazione romana che da Aquileia portava a Cividale del Friuli, non lontano dal guado sul Torrente Torre, che ancora oggi viene indicata con il nome di "Strade Dolee" (Strada di Aquileia).
Nelle vicinanze del paese sorge il santuario di Santa Maria di Strada, probabilmente anteriore al Duecento e che vanta, tra le chiesette campestri del Friuli, il campanile a vela più grande.
Terra di confine in tutti i sensi il Comune di Chipris Viscone, cos come altri nella zona, ebbe a vivere alterne vicende; Chipris appartenne quasi ininterrotamente ai Conti di Gorizia prima ed alla casa d'Austria poi; Viscone invece fu trattato come merce di scambio dai vari "padroni" di turno, ora veneziano ora arciducale.
Il continuo mutare della linea di confine portà l'affermarsi di un'intensa attività di contrabbando che permetteva alle popolazioni locali di integrare le magre risorse di un'agricoltura di sussistenza. La perfetta conoscenza del territorio e le astuzie dei "contadini contrabbandieri" erano tali che perfino il grande Napoleone Bonaparte vi ricorse, con ben altri fini. Dimenticato il Corso, le due
"ville" di Chiopris e Viscone vennero unificate in un'unica entità comunale nel 1815, con il Congresso di Vienna. Il Comune fu territorio asburgico fino al 1918; fece parte della Provincia di Gorizia fino al 1923 mentre ora appartiene alla Provincia di Udine.